La sanguinosa aggressione israeliana alla città di Jenin e al suo campo profughi continua per il secondo giorno consecutivo.
Secondo il ministero della Salute palestinese, l’attacco in corso ha ucciso almeno dieci persone, tra cui quattro minorenni, e ha lasciato più di 100 feriti (20 di loro sono in condizioni critiche). Anche un altro palestinese è stato ucciso dai soldati israeliani vicino a Ramallah durante le proteste pro-Jenin.
Dispiegando centinaia di forze, attaccando dal cielo con droni e lanciando razzi sul campo densamente popolato di circa 20.000 persone, l’esercito israeliano ha preso di mira anche le infrastrutture distruggendo case e strade.
I bulldozer dell’esercito hanno raso al suolo case e strade, lasciando cumuli di macerie.
Il comune di Jenin ha annunciato che i servizi di acqua ed elettricità nel campo profughi sono stati interrotti a causa dei combattimenti in corso. La Mezzaluna Rossa palestinese ha affermato che almeno 3.000 persone sono state evacuate da Jenin.
Le fazioni della resistenza a Jenin hanno continuato a fronteggiare l’aggressione dell’occupazione, e si sono impegnate in violenti scontri armati, su più di un asse, con ordigni artigianali, e hanno anche abbattuto 3 droni.
Secondo i palestinesi, l’attacco terrestre e aereo in corso al campo profughi di Jenin è la più grande offensiva militare nel territorio occupato dalla seconda Intifada (rivolta) del 2000-2005 contro l’occupazione decennale di Israele.
(Fonti: Quds Press e PIC).
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