Africa, prima destinazione della diplomazia coranica
Venerdì sera, a margine della 31esima Fiera internazionale del Sacro Corano di Teheran, si è tenuto un seminario dal titolo: “Stato del Sacro Corano nell’Africa contemporanea”.
L'incontro, organizzato dall’Agenzia IQNA, ha visto la partecipazione di studiosi ed attivisti del Corano provenienti da Tunisia e Algeria, oltre che iraniani.
Il segretario del forum, Seyyed Hasan Esmati, ha ricordato nel suo intervento la presenza di recitatori del Corano alla corte del re di Abissinia (l’odierna Etiopia), inviati dal Profeta Mohammad (SW) nei primi anni dopo l’avvento dell’Islam, ed ha descritto l’Africa come la prima destinazione della diplomazia coranica.
Al seminario è intervenuto anche Omar bin Ali al-Jamani, un calligrafo coranico tunisino, che ha elaborato la storia della presenza dell’Islam nel suo paese.
Al-Jamani ha sottolineato che le arti coraniche hanno radici profonde nella storia della Tunisia e dell'Andalusia.
Al-Jamani ha inoltre messo in evidenza il ruolo chiave dell'Università Ez-Zitouna nelle attività coraniche in Tunisia.
Secondo l'artista molti Mus'haf (il Corano in forma scritta) sono stati calligrafati in Tunisia, tra cui il "Tijani Mohammadi Mus'haf" e la "Al-Miratiya Mushaf"
Al-Jamani ha aggiunto che lui stesso ha calligrafato un Mush'af che sarà pubblicato nel prossimo futuro.
Un altro intervento al forum è stato quello dell'accademico algerino e attivista coranico Armouli Bilal.
Lo studioso, nel presentare lo stato delle attività coraniche nel suo paese, ha sottolineato l’amore del popolo algerino per il Corano. Interesse che si manifesta secondo Bilal nelle decine di migliaia di maktab (scuole tradizionali del Corano) attivi nel paese.
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