IQNA

La Luce del Corano-Esegesi del Sacro Corano,vol 1 - Parte 100- Sura Al-Bagharah - versetto 195

12:56 - June 30, 2020
Notizie ID: 3485201
Iqna - La prima traduzione del Sacro Corano e del Tafsir (esegesi) fatta direttamente dall'arabo. Il primo volume comprende la traduzione ed il commentario della Sura al-Fatiha (I Sura) e della Sura al-Baqara (II Sura)

La Luce del Corano-Esegesi del Sacro Corano,vol 1 - Parte 100- Sura Al-Bagharah - versetto 195

Sura al-Baqarah Versetto 195

وَأَنفِقُواْ فِي سَبِيلِ اللّهِ وَلاَ تُلْقُواْ بِأَيْدِيكُمْ إِلَى التَّهْلُكَةِ وَأَحْسِنُوَاْ إِنَّ اللّهَ يُحِبُّ الْمُحْسِنِينَ ﴿195﴾

201. Elargite {di ciò che avete} sul sentiero di Allah e non gettatevi in perdizione con le vostre stesse mani; fate del bene, ché, in verità, Allah ama le persone benefiche.

Commento

La Jihad, nella stessa misura in cui ha bisogno di uomini devoti, forti ed esperti, necessita di beni e ricchezze, poiché nella Jihad c’è bisogno sia di preparazione spirituale e fisica, sia di armi e di mezzi per combattere. Se è vero che il fattore decisivo in ogni guerra sono, in primis, i soldati, è anche vero che essi, per combattere, hanno bisogno di armi e mezzi. È per questo che il versetto afferma che non elargire i propri beni per questa causa significa mandare in rovina se stessi e i mussulmani.
In quell’epoca, in particolar modo, v’era un gran numero di mussulmani che erano pieni di amore e di entusiasmo per la Jihad, ma erano poveri e bisognosi, e non potevano procurarsi i mezzi necessari per combattere. A tal proposito il sacro Corano narra che alcuni mussulmani venivano dal sommo Profeta (S), e gli chiedevano di procurare loro i mezzi necessari per combattere, e di portarli sul campo di battaglia per la Jihad, ma siccome non v’erano sufficienti mezzi, tornavano indietro tristi, afflitti, in lacrime: “Tornavano indietro in lacrime; erano tristi perché non avevano averi per procurarsi i mezzi necessari per andare in guerra”1

La Beneficenza salva la società dalla rovina

Nonostante questo versetto sia stato rivelato in coda ai versetti che parlano della Jihad, il concetto espresso in esso ha valenza generale, costituisce un principio generale: la beneficenza è in grado di salvare la società – e piú in generale l’umanità – dalla rovina. Quando invece la carità viene trascurata, e tutte le ricchezze si accumulano in un’unica fascia della società, ebbene, la maggior parte della gente cade in povertà, e ciò, in breve tempo, è capace di provocare gravi problemi sociali, che sono in grado di trascinare tutta la società, tutte le fasce sociali in assoluta rovina.

Concludiamo dunque che la beneficenza oltre a essere utile ai poveri e agli indigenti, è senza dubbio a favore delle stesse persone che la fanno. In altre parole, l’equilibrio delle ricchezze, preserva le ricchezze, come afferma anche il santo imam Alì (as): “Preservate i vostri beni dando la zakaah {decima islamica}”2

Alla fine del versetto, Allah ordina: “Fate del bene, ché, in verità, Allah ama le persone benefiche”, guida cioè i credenti dalla Jihad, alla beneficenza, al piú alto livello della perfezione umana, e cioè quello del muhsin (benefico).

  • 1.Santo Corano, 9: 92.
  • 2.Nahj ul-Balaghah, sentenza 146.

 

 

 

 

 

Mustafa Milani Amin
Al-Islam.org

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