IQNA

La Luce del Corano-Esegesi del Sacro Corano,vol 1 - Parte 47 - Sura Al-Bagharah - versetto 115

15:34 - October 15, 2018
Notizie ID: 3483353
Iqna - La prima traduzione del Sacro Corano e del Tafsir (esegesi) fatta direttamente dall'arabo. Il primo volume comprende la traduzione ed il commentario della Sura al-Fatiha (I Sura) e della Sura al-Baqara (II Sura)

La Luce del Corano-Esegesi del Sacro Corano,vol 1 - Parte 47 - Sura Al-Bagharah - versetto 115


Sura al-Baqarah Versetto 115

وَلِلّهِ الْمَشْرِقُ وَالْمَغْرِبُ فَاَيْنَما تُوَلُّوْا فَثَمَّ وَجْهُ اللّهِ إِنَّ اللّهَ وَاسِعٌ عَلِيمٌ ﴿115﴾

115. Ad Allah appartengono l’oriente e l’occidente, quindi, ovunque vi volgiate, ivi è il volto di Allah. In verità, Allah è immenso e sapiente.


Commento

In Quale Circostanza fu Rivelato il Versetto?

Esistono diverse tradizioni sulla circostanza in cui fu rivelato il versetto in esame.
Bin Abbas dice che questo versetto riguarda il cambiamento della qiblah. Quando la qiblah dei mussulmani mutò dal sacro Tempio {Baytu-l-maqdis} della santa città di Baytu-l-maqdis alla sacra Ka´bah della santissima città della Mecca, i giudei iniziarono a obiettare che è impossibile che la qiblah cambi. Fu allora che Allah, rivelando il sacro versetto {in esame}, rispose alle loro obiezioni: “Ad Allah appartengono l’oriente e l’occidente…”1

In un’altra tradizione leggiamo: “Questo versetto è stato rivelato a proposito delle preghiere mustahabb {meritorie non obbligatorie}, in questo senso che quando ci si sta muovendo su una cavalcatura, è possibile eseguire preghiere mustahabb qualsiasi sia la direzione verso la quale ci si muove.2

In una tradizione narrata da Jaabir, leggiamo che il sommo Profeta (S) mandò un gruppo di mussulmani in guerra. Nottetempo, nel buio, i credenti non riuscirono a trovare la qiblah, e così ogni gruppo pregò in una direzione diversa. Allo spuntare del sole s’accorsero d’aver pregato nella direzione sbagliata. Chiesero allora il da farsi, e Allah rivelò il versetto in esame, e fece capire loro che le loro preghiere erano valide lo stesso. Bisogna fare attenzione che tale precetto è regolato da precise norme e condizioni ricordate nei libri di fiqh {diritto islamico}.3

Possiamo tranquillamente accettare tutte le sopraccitate circostanze, e affermare che il versetto riguarda tutte e tre le suddette questioni: il cambiamento di qiblah, le preghiere mustahabb eseguite sulle cavalcature, e la modalità d’esecuzione della preghiera obbligatoria nel caso in cui non si conosca la qiblah. A prescindere da ciò, è necessario sempre ricordare che nessun versetto del sacro Corano riguarda esclusivamente la circostanza nella quale è stato rivelato, ma il suo significato ha un valore generale, e spesso è possibile dedurre da un unico versetto svariati precetti.

Ovunque Vi Volgiate Troverete il Volto di Allah

Il versetto precedente parlava degli empi che impedivano alla gente d’entrare nelle moschee divine, di pronunciare in esse il sacro nome del Signore Eccelso, degli iniqui che cercavano di distruggerle. Il versetto che intendiamo ora commentare continua dicendo: “Ad Allah appartengono l’oriente e l’occidente…”

Certo, se gli iniqui impediscono ai credenti d’entrare nelle moschee di Allah, se cercano di distruggerle, ebbene, questo loro ignobile comportamento non può arrecare alcun danno al culto divino: ad Allah appartengono l’oriente e l’occidente, quindi, ovunque vi volgiate, ivi è il volto di Allah! Inoltre, il cambiamento della qiblah, avvenuto per particolari motivi, non ha il minimo effetto sulla validità degli atti di culto dei mussulmani: Allah non può essere considerato limitato in un particolare luogo o a un determinato tempo. Ecco perché alla fine del versetto leggiamo: “Allah è immenso e sapiente”

È necessario infine sapere che quando il versetto parla di oriente e occidente, non intende le due note direzione, ma usa questi due termini in senso metaforico per indicare l’intero mondo, e ricordare alla gente che esso appartiene al Signore Eccelso.

Della Necessità della Qiblah

La prima domanda che sorge a questo punto è questa: se ovunque ci volgiamo troviamo Allah, che bisogno c’è allora di una qiblah? Come spiegheremo piú avanti, adottare una particolare qiblah, pregare in una ben determinata direzione, non significa assolutamente considerare Allah, l’Immenso, limitato in essa.

L’essere umano è un essere materiale, ed è perciò costretto a pregare in una determinata direzione. Allah ha quindi ordinato a tutti i mussulmani di pregare tutti in una particolare direzione, e ciò per unire i loro cuori ed evitare disordine.
Inoltre, la sacra Ka´bah, scelta da Allah in qualità di qiblah, è un luogo sacro, una delle piú antiche roccaforti della fede monoteista, che ricorda continuamente al fedele credente, che prega verso di essa, il principio fondamentale della fede islamica: il Tawhid.

Bisogna altresì fare attenzione che il sacro Corano, con l’espressione ‘volto d’Allah’, vuole indicare l’infinito e puro essere del Signore Eccelso.

In numerose tradizioni islamiche questo versetto viene usato per dimostrare la validità della preghiera di coloro che, erroneamente o per il fatto che non sono in grado di venire a conoscenza della qiblah, pregano in direzione diversa da quella in cui si trova la sacra Ka´bah. Questo nobile versetto è altresì la prova della validità della preghiera mustahabb compiuta su una cavalcatura. Per maggiori informazioni, consultare l’opera Wasaa’ilu-sh-shi´ah, al volume dedicato alla salaah (capitoli riguardanti la qiblah).

Si faccia ora attenzione ai seguenti tre hadith.

1. Il Tawhid del celebre Saduq, riporta la tradizione di Jathliq narrata da Salman (il Persiano): «Egli fece alcune domande al Principe dei Credenti, il quale rispose. Tra le domande v’era la seguente: “In che direzione è rivolto il volto del tuo Signore?”. Il nobile Alì (as) disse: “Bin Abbas, fai portare della legna”, e quando gliela portarono, la bruciò, e, dopodiché, disse a quell’uomo: “Qual è la direzione di questo fuoco?”, disse: “Non è diretto in nessuna particolare direzione, e si estende in tutte le direzioni”. A questo punto Alì (as) disse: “Il mio Signore è così! A Lui appartengono l’oriente e l’occidente. Ovunque tu ti volga, ivi è il volto di Allah”»4

2. In una tradizione del nobile imam Alì (as) leggiamo che il volto di Allah è invero l’Ahl ul-Bayt, le guide, gli imam, ai quali bisogna ubbidire come si ubbidisce ad Allah e al Profeta (S). In altre parole, l’unica via che porta l’uomo a conoscere la magnificenza e la maestà divina, sono gli Imam, che sono la prova di Allah {sulla gente}. Ecco perché gli stessi Imam hanno detto: “Attraverso noi viene conosciuto Allah. Attraverso noi viene adorato Allah”5

3. Taariq Bin Shahaab dice: «Alì, il Principe dei Credenti, disse: “O Taariq, l’imam è la parola d’Allah, la prova d’Allah, il volto d’Allah, la luce d’Allah”»6

  • 1. Majma´u-l-bayaan, vol. 1, pag. 191.
  • 2. Manhaju-s-saadiqin, vol. 1, pag. 348. Tafsiru Abu-l-futuh Ar-raazi, vol.1, pag. 302.
  • 3. Tafsiru-t-tibiyaan, vol. 1, pag. 424.
  • 4. At-tawhid, pag. 182.
  • 5. Bihaaru-l’anwaar, vol. 93, pag. 118. Al’ihtijaaj del Tabarsiyy.
  • 6. Bihaaru-l’anwaar, vol. 25, pag. 168; vol. 93, pag. 118.

 

 

Mustafa Milani Amin
Al-Islam.org

 
 
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